Chelita Zuckermann

 

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mail: riojaschelita@yahoo.com.mx
sito: www.chelita.it

Chelita Zuckermann
“Lo spirito e spiritualità del Messico nelle sue sculture metalliche in movimento”

RIFERIMENTI UFFICIALI
Nata a Città del Messico nel 1965. Laureata in Architettura nel 1991, presso "Universidad Anahuac" di Città del Messico. Nel 2006 si trasferisce per amore a vivere in Italia e giacché i suoi studi di Architettura non sono riconosciuti in Italia, si dedica ad altre attività sempre nell’ambito creativo. Nel 2013 inizia a dipingere, ma poi sente il bisogno di fare qualcosa di “palpabile”. Nel 2016 scopre i fogli di alluminio e comincia a realizzare opere artistiche, trasformando i fogli di alluminio in sculture. Nel 2017 due sue opere vengono allocate in Piazza Cascella e in Via Riccardo Belli a Porto Rotondo in Sardegna. Dal 2016 al 2018 quattro sue opere entrano a far parte della collezione “Fondazione Hrusca” e vengono allocate presso l’Hotel Sporting e nello Yachting Club di Porto Rotondo. Dal 2019 due sue sculture fanno parte delle collezioni d'arte di 2 MUSEI, una nel Museo PAPALOTE di Città del Messico e l’altra nel Museo dei Lumi di Casale Monferrato, Italia.
Ha vinto 4 primi premi di Scultura: nell’ottobre 2020 il premio BIANCOSCURO Art Contest 2020 con l’opera: Angelo della Luce; nel 2019 nel 13° Premio Arte Laguna di Venezia nella Categoria Business for Art con l’opera: Agave Splendente Gigante e 2 premi della Fusion Art Gallery a Palm Springs, USA, con le opere Fiore di Cactus e Pigna Natalizia. Nel 1995 è stata selezionata da una giuria di Architetti Messicani per la pubblicazione del suo progetto della villa "Casa Oseguera" nel libro intitolato "La Casa en la Arquitectura Mexicana", di Comex.
La leggerezza dell'alluminio che utilizza, permette alle sue sculture di muoversi al soffio del vento. Grazie alle proprietà di riflessione totale fino al 98% dell’alluminio brillante utilizzato, le sue sculture riflettono la luce naturale e artificiale e si mimetizzano nell'ambiente, prendendo i colori dalla natura come riflesso.
Con le sue opere, Chelita vuole portare gioia e luce a chi le possiede. 

NOTE CRITICHE

Paolo Levi, per il Museo PAPALOTE di Città del Messico.

SULLE ALI DI UNA FARFALLA

È tutt’altro che casuale, nella mia pratica di interprete dell’arte contemporanea, rivedere le mie convinzioni rispetto ai contesti espressivi che esulano dalla tradizione. Nel dizionario dei termini d’uso dell’odierna critica d’arte - dove prevalgono i dettati e le intenzioni dell’Arte Concettuale - sono venute quasi del tutto a mancare parole come emozione, armonia, messaggio, espressione, che invece rimangono per me ancora significative. Per spiegarmi meglio voglio qui esemplificare con gli artisti di ambito Concettuale, i quali operano attraverso sfaccettature che non hanno come soggetto l’Arte, ma la filosofia, fornendo prodotti dalla struttura estetica variegata, come i severi protagonisti dell’Arte Povera. Essi solitamente usufruiscono di materiali poveri quanto inusuali come le pietre di torrente legni di alberi, o lastre di ferro arrugginito. Nasce così un ribaltamento tra forme, materiali e concetti, tramite sperimentazioni estetiche. In questo contesto vengono banditi i canoni estetici di riferimento del passato. 
In questo senso sono portato a considerare i lavori di Chelita Riojas Zuckermann congeniali a una collocazione in ambito Concettuale, sia dal punto di vista del costrutto compositivo che per la tipologia del materiale con il quale l’autrice esegue la sua sperimentazione. In apparenza il suo modo di procedere si addice alla formula professionale dell’artigiano, abile e sapiente nel tagliare, in questo contesto, la lamina di alluminio, tradizionalmente di uso industriale; con grande talento valorizza la materia, malleabile nel taglio, in forme idonee a una figurazione plastica, idealmente immaginata come assemblaggio di singoli pezzi, e nata dall’intuizione e dall’emozione creativa. Ma il suo modo di procedere si differenzia e si evolve rispetto a quello degli operatori estetici dell’Arte Povera, poiché si avvale della forza della Poesia che si fa immediata e tangibile essenza. 
Chelita Riojas Zuckermann è artista visionaria, messaggera di emozioni e di armonia spirituale. Il suo soggetto principe è il territorio della Natura, dove si innalza verso il cielo una farfalla, le cui ali in alluminio specchiante nei colori dell’oro e dell’argento seducono con le coincidenze dei riverberi della luce. Mi sono ignote altre composizioni di simile qualità e fattura, ossia di un costrutto fattualmente pesante ma, alla vista, di diafana leggerezza, e mi stupiscono le composizioni floreali di una disarmante, quanto apparente, semplicità esecutiva. 
L’alluminio è dunque qui un meditato strumento espressivo atto a riflettere la magnificenza cromatica di madre natura; magico specchio che rivela sinfonie di forme e di colori; messaggero gioioso della presenza del vento e delle piante quando, all’aperto, ne coglie il moto leggero; e infine, sotto la luce artificiale, testimone del silenzio metafisico della notte e narratore delle stagioni della vita sule ali di una farfalla.

Mario Salvo: LE ISTALLAZIONI VIVENTI di Chelita Zuckermann:
una miriade di colori…Ho osservato in questi anni una veloce metamorfosi nell’Arte in quasi tutte le sue molteplici sfaccettature, dall’arte concettuale all’informale, da quella digitale alla vertical Art, dalla Optical Vision Art a quella Contest per finire in diverse occasioni a quella generata da istallazioni più o meno grandi. Ho tralasciato l’Arte “tradizionale” contemporanea, quella considerata “superata” da quelle appena citate, magari non proprio per emozione, ma per tecnologia e innovazione. Parlo degli stili che vanno dai post-impressionisti al cartello degli Espressionisti e New Post Espressionisti, per finire nel manierismo passando dapprima dal verismo.
Debbo però dire che a differenza delle solite istallazioni “dejà vù”, le opere di Chelita Zuckermann offrono ai visitatori una sorta di fantastiche colorazioni assemblate sotto forma di animali o fiori, dall’aspetto talmente accattivante da volerli accarezzare come fossero davvero viventi. Già, la linfa che scorre nelle loro strutture dà la misura alla spasmodica ricerca della generazione di “lame d’alluminio specchiato” le più sottili, resistenti e flessibili, in cui si ergono sapienti piegature che ancor più sfaccettano colorazioni smaglianti riflesse sotto i raggi del sole. Una luce meravigliosa si staglia dal loro interno ed emergono suoni accattivanti sia attraverso la pioggia che dal vento attraverso sinuose movenze che sembra danzino tra loro musicando tutti gli elementi d’intorno.
Artista completa, attinge le sue creazioni alle molteplici esperienze in campo di Design d’Architettura dove il gusto, la ricerca, l’amore per le innovazioni fanno la differenza qualitativa e sinergica.
Artisticamente dotata, Chelita Zuckermann possiede i necessari attributi per emergere nel grande “panorama” artistico, dove regna tutt’oggi enorme superficialità ed approssimazione stilistica scarsamente emozionale. Ho osservato con dovizia ed attenzione tutti i preziosi particolari in cui è assemblata ogni opera: Agave Splendente, dove morbidi colori donano quello splendore elevato dalle sapienti sfaccettature sulle foglie; Libellula Evinrude, un magico pezzo di variegate lamine specchiate da un archetipo concettuale sul quale è stata strutturata l’opera, decisamente emozionale e concretamente bella; Farfalla Papalotl e Pavone Galattico, dove riesce a creare i presupposti ed i meccanismi di una postura tipica ma unica, per farla divenire affascinante; Fiore di Cactus, dove l’occhio attento e multi color riesce a definire il grande assemblaggio scaturito per la sua esaltazione cromatica.  

Artista passionale a tal punto da percorrere in modo maniacale lo sviluppo professionale artistico non stancandosi di perfezionare la propria maestria sia nella manualità meccanica e tecnica, sia nella ricerca elaborativa e specifica di ciò che sia fondamentale conoscere ed applicare. 
A mio parere, colgo nella sua perfezione maniacale l’ombra di una sana allegria e divertimento nella ricerca ed assemblaggio delle lamine colorate disposte come in una tavolozza immaginaria. L’effetto fa sognare e spinge l’osservatore a comprenderne la costruzione precisa ed avvolgente da divenirne pezzo unico irripetibile. Sembra che le istallazioni così colorate e vigorose fungano peraltro da prototipi per ulteriori performanti costruzioni cromiche, e per miscellanea delle forme accattivanti. Sono tutte creazioni dove le tonalità ardite si intersecano all’ambiente in cui sono disposte, fondendosi in un assemblaggio unico e generando opere, oserei dire, di rara bellezza.

Egidio Maria Eleuteri
Osservando le opere di Chelita Zuckermann si resta colpiti dalla forza creativa dell'immagine, un insieme di cromatismi virtuosi, delicati, affascinanti che si compene-trano, si amalgamano e si intersecano. Un insieme che porta ad una fusione musicale dando vita ad una scultura che racconta in modo nuovo ed interessante l'importanza di cogliere gli aspetti di una parte del mondo che ci circonda. Un mondo che la nostra società fatta di caffè presi in fretta, di trilli continui di telefonini e di ricerca affannosa di posteggi ci fa, troppo spesso, dimenticare, osservare e meditare. Le sue sono piacevoli sculture che recuperano la memoria di una mancata attenzione verso quel necessario rispetto della natura che ci circonda. Una natura troppe volte violentata dall'incuria dell'uomo.
Le opere di Chelita Zuckermann sono piccoli monumenti eseguiti con una tecnica personale che modella l'alluminio, massa pesante e tozza trasformandolo, quasi magicamente, in un canto lirico. Sono lavori che attraverso la creazione scultorea vengono modellati e si trasformano, in lavori delicati, in cui il cromatismo genera nella scultura un movimento, un gioco di colori, vivi ed attuali, che formano l'inizio del viaggio culturale in cui l'artista crea la sua storia che trasforma questi lavori in racconti immersi in un lirismo plastico contemplativo.

Chelita Riojas un artista, un architetto che trasferisce nei suoi lavori la bellezza ed il ricordo dell'assoluto dei colori messicani, il cui cielo vivifica l'atmosfera del paesaggio dove la natura è ancora madre. 
Chelita, un artista che compone nelle sue sculture l'immagine di un viaggio immerso nei colori, nella memoria, nel ricordo.

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