Gli artisti dell'Associazione

Stefano Parolari

Stefano Parolari

Artista astretto e figurativo, docente di disegno.
Email: stefanoparolari801@gmail.com
Cell: 3295308577

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Tiziana Molinaro

Tiziana Molinaro

Nasce al sole di Asmara in Eritrea Una vita vissuta con passione e fatta di mille luoghi, mille situazioni e persone diverse
Una vita vissuta con passione e fatta di mille luoghi, mille situazioni e persone diverse
Tiziana disegna emozioni . Questa l’intenzione profonda che la muove fino a scoprire la “magia” della pittura ad olio, tecnica che approfondisce con passione e dedizione .
Dipingere la luce che crea e diventa l’oggetto ed il soggetto della ricerca non solo pittorica, che segue: piu’ che una scelta diventa un’esigenza irrinunciabile
Segue corsi con Chiro, Peter Pellegrini, Monica Pizzo, Amedeo Masetti, Alberto Taddei.
Partecipa alla ´ Mostra Antichi Mestieri ` Bolzano - Amici dell`Arte -2020
Partecipa alla Mostra Amici dell’Arte ’21 a Bolzano
Partecipa alla “Milano Week-Design 21” in occasione del Fuori Salone, a Milano.
Con Passepartout Unconventional Gallery partecipa al Contest d’Arte Contemporanea “gran premio dell’Arte 2021-VII Edizione esposizione virtuale con quattro opere ( su Facebook e su Instagram) i mesi Settembre ed Ottobre 21
Il Risveglio_Palazzo Toaldi Capra Schio (VI) 30 Aprile- 15 Maggio 22
Mostra - Galleria ESPACE -Bici in Fiore – Bolzano Aprile 22
Mostra - Galleria TADDEI
Espone al Wandelart - Esposizione d’Arte -a Merano – da Aprile ad Ottobre 22

 

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Marco de Sio

Marco de Sio

Nato a Bolzano nel1972,frequenta il liceo artistico di Venezia e l'accademia di belle arti di Urbino .
Nel 2000 incontra il pittore romano Luciano Regoli con il quale studia regolarmente fino al 2009.
Ha esposto a Roma ,Vienna ,Venezia,Portoferraio (isola d'Elba) ,Bolzano e a New York .
Nel 2011 collabora alla realizzazione dei costumi del Macbeth al festival di Salisburgo diretto da Riccardo Muti.
Nel 2015 collabora alla scenografia (con alcuni sui dipinti) del film "le confessioni" di Roberto Ando' con Toni Servilo
Nel 2017 collabora al film "una storia senza nome " sempre di Andò con Alessandro Gassman 
Dopo diversi anni vissuti a Roma in Umbria e nella laguna di Venezia vive e lavora a Bolzano .

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Silvano Tacus

Silvano Tacus

Nato a Bolzano, Silvano Tacus coltiva da sempre la passione per l’arte ed in particolare per il disegno e la pittura. Nel 1975 si laurea in architettura alla Facoltà di Venezia ed intraprende la professione dell’architetto nella sua città nell’ambito dell’edilizia con particolari esperienze nel settore museale. Sono del suo studio di Architettura la progettazione e direzione dei lavori del Museo Archeologico Provinciale (Museo dell’Ötzi), del Museo del Turismo del Castel Trauttmansdorff a Merano, del Museo del Palafitte di Fiavè ed altre opere.

Nell’anno 2000 si avvicina alla pittura ad acquerello seguendo alcuni seminari del maestro Pedro Cano. Affronta l’esperienza di giochi di luce ed ombre dei boschi e delle montagne lavorando nei dintorni della sua città. Con particolare interesse ha realizzato lavori ad acquerello sul tema dei castelli dell’Alto Adige. Attratto dalla luce e dai colori del paesaggio intraprende alcuni viaggi che gli consentono di approfondire l’esperienza dell’acquerello en plein air (Marrakech, Patmos, Cartagena, Blanca, Salonicco). Intraprende altre esperienze con tecniche diverse affrontando altre tematiche come il nudo e le nature morte. Seguono alcune mostre individuali e collettive nell’ambito della tecnica dell’acquerello. Continua l’esperienza pittorica nella sua provincia ed in altre località di particolare interesse storico artistico dell’alto Lazio. Ha partecipato alla mostra collettiva sul tema dei Giardini di Villa Borghese tenutasi al Museo Canonica di Villa Borghese a Roma. Recentemente, nel periodo di lockdown, ha intrapreso una nuova esperienza pittorica riscoprendo il fascino delle nature morte interpretando in modo personale un gioco di luci ed ombre.

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Bruno Flaim

Bruno Flaim

Bruno Flaim, nato a Castelfondo in Val di Non nel 1949, architetto, laureato a Firenze, vivo e lavoro a Bolzano.

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Francesca Tomasi

Francesca Tomasi

FRANCESCA TOMASI

Sito www.francescatomasi.it
Instagram @francescatwork
mail francesca.tomasi@live.it
Nata a Bolzano nel 1970, vive e lavora a Bolzano.

La passione per l’arte, trasmessa fin da bambina da suo padre, ha sempre fatto parte della sua vita e della sua identità.
Molto giovane ha frequentato i corsi del pittore bolzanino Mario dall’Aglio, ha poi conseguito il diploma di maestro d’Arte a Trento e successivamente nel 1994 il diploma di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna con il prof. Daniele degli Angeli. Ha anche avuto la possibilità di seguire dei corsi alla Hochschule der Künste a Berlino nel periodo in cui era studente Erasmus.
Successivamente ha frequentato dei seminari di pittura del prof. Guy Vetter di Strasburgo (tenutisi a Bolzano fino al 2010) e i corsi di grafica dell’artista Rina Riva (dal 1996 al 1999 sempre a Bolzano).
Dal 2011 frequenta un gruppo di pittura autogestito formato da una decina di persone implicate in vario modo nel mondo dell’arte.
Tuttora prosegue il suo cammino di ricerca pittorica e dal 2019 ha iniziato a sperimentare anche la
scultura in cartapesta.

 

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Giorgioppi

Giorgioppi

www.giorgioppi.net

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Katherina Zoeggeler

Katherina Zoeggeler

Katherina Zoeggeler
cellulare: 3355932397 
mail: katiazoeggeler@gmail.com

Sono nata a Merano (Bolzano) il 18 dicembre 1974 e dal 1976 vivo a Bolzano dove ho frequentato le varie scuole dell‘obbligo in lingua tedesca ed il Conservatorio di musica Claudio Monteverdi. Dopo la maturità d’Arte Applicata conseguita nel 1995 presso l’Istituto d’Arte Alessandro Vittoria di Trento, attratta particolarmente dall’arte in tutte le sue manifestazioni: dalla scultura, al disegno, alla pittura, alla decorazione ed anche dal rapporto dell’arte con la musica ed il movimento, ho studiato presso l’Accademia Di Belle Arti di Firenze dove mi sono diplomata nel 2001.
Ho iniziato ad esporre i miei lavori in diverse manifestazioni come nel 1998 alla mostra collettiva di scultura a Strada in Casentino (Arezzo), alla mostra collettiva di stampe d’incisione a Brisighella (Ravenna), all’esposizione di scultura presso la Biennale della Fiaba 2001 a Pescia in Toscana, alla mostra collettiva presso l’Atelier Pallaver; nel 2007 ho partecipato alla mostra Collettiva 05 Espressioni presso la galleria Studio D’Arte Andromeda di Trento, nel 2013 alla mostra d'arte Piccoli Dettagli presso il comune di San Quirico d'Orcia (Siena) e sempre nello stesso anno ad una mostra personale d'arte presso il Centro Documentazione Donna - Biblioteca della donna a Bolzano.
Nel 2000 ho frequentato un corso di formazione per il costume teatrale organizzato dal Centro Documentazione Donna di Bolzano seguito da uno stage presso la Sartoria Teatrale Brancato collaborando con il teatro della Scala di Milano. Questa esperienza mi ha avvicinato anche al mondo del teatro. Ho iniziato così a collaborare con diversi enti, partecipando anche all’allestimento della mostra della costumista Franca Squarciapino presso il Teatro alla Scala di Milano, in seguito alla manifestazione Ala Città di Velluto promossa dal Comune di Ala con abiti maschili del Settecento e partecipando alla mostra collettiva con costumi realizzati durante il corso di costume teatrale presso il foyer del Teatro Comunale di Gries di Bolzano.
Nel 2000, in occasione del centenario del Teatro Puccini di Merano, sono stata invitata a realizzare le scenografie e i costumi per il balletto Petrushka di Stravinskij, che si è arricchito con nuovi costumi nel 2002 sempre per il balletto Petrushka messo in scena al Waltherhaus di Bolzano. Nella creazione dei costumi mi sono ispirata ai costumi dei Ballets Russes rivisitando i grandi artisti come Léon Bakst, Alexandre Benois.
Nel 2001 ho ideato e realizzato un teatrino ambulante il Balagancik e i costumi dei cantanti in collaborazione con l’Ufficio bilinguismo e lingue straniere della Provincia Autonoma di Bolzano –Alto Adige e con l’Associazione culturale Rus’ in occasione della manifestazione Russo? Parla la terra dell’uccello di fuoco.
Nel 2005 per un stand dedicato alla cultura russa per la Fiera delle Lingue, tenutasi presso l’Hotel Sheraton di Bolzano, ho partecipato con costumi folcloristici russi.
Nel 2007 presso la giardineria Schullian è stata organizzata un’esposizione dei miei abiti scultura, che hanno preso parte al cortometraggio Blinded by the light di Silvano Plank.
In diverse occasioni ho collaborato con il teatro, come con il musical La cage aux folles (Vereinigte Bühnen) e per lo spettacolo musicale Masleniza-Carnevale, tenuto presso il liceo linguistico Marcelline nel 2011.
Nel 2018 ho realizzato i costumi del personaggio delle favole russe Snegurocka per il balletto La tradizione del pane e del sale messo in scena dalla Anastasiya Ballet School di Evgeniya Kozhukhanova - Bolzano in occasione della mostra GIOCO.ARTE Il giocattolo in legno in Val Gardena e in Russia nella sala “Luis Trenker” di Ortisei.
Parallelamente all'attività artistica, insegno. Ho fatto le mie prime esperienze collaborando nel 1998 come assistente-traduttrice ai corsi per la tecnica d’affresco presso la Akademie Gestaltung im Handwerk Münster (Germania) con i docenti dell’Accademia Belle Arti di Firenze Prof. Giuseppe del Debbio e Prof Maurizio Martelli e successivamente presso la Akademie des Handwerks Schloss Rasfeld (Münster, Germania).
Ho collaborato a laboratori di ceramica con la Fondazione Lene Thun, organizzato corsi di pittura, laboratori di cartapesta e di modellismo sartoriale collaborando con l'Accademia del Lusso a Verona e presso il dipartimento istruzione e formazione professionale provinciale.

Attualmente insegno arte nelle scuole.

 

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Elisabetta Moretto

Elisabetta Moretto

Elisabetta Moretto
cell.338 9538752
isa.moretto21@gmail.com
 

Nasce a Bolzano il primo giorno d’estate di qualche anno fa e ha maturato più di trent’anni di esperienza nella ricerca pittorica.
Dopo la maturità artistica e stata sempre attiva nel mondo dell’arte, partecipando a mostre sia collettive che individuali in tutto il territorio nazionale.
La sua prima mostra collettiva risale al 1996.
Alterna due grandi passioni: scrittura e pittura, fino al punto di riunirle scrivendo sui quadri, con un segno illeggibile crea un nuovo spazio intimo.
Con la sua espressione cerca di dar luce a una vita interiore complessa, non sempre comprensibile alla mente razionale e che spesso usa il linguaggio delle piccole cose, sceglie i canali dell’espressione artistica per svelarsi nella sua semplicità.
Impegnata su più fronti si avvicenda fra impegno sociale e ricerca pittorica.
Vita e lavoro si mescolano e dipingere diventa una necessità interiore.
Nella regione in cui vive, l’Alto Adige, ha realizzato alcune opere pubbliche.
Nelle scuole elementari assieme ai bambini ha realizzato dei grandi murales sulle facciate degli edifici, rendendo gli alunni parte attiva anche nella fase progettuale.

Dicono di lei

"Le opere di Elisabetta Moretto vivono d’intimità e silenzio; sono superfici minimali, eteree quali presenze simboliche e astratte all'interno di un paesaggio interiore. Con un gesto lirico e costruttivo l'artista arriva a rappresentare pure entità formali, fluttuanti in una dimensione ideale nella quale si percepisce il respiro del mondo. A conferma di ciò le parole dell'artista -le ore sembrano minuti, il silenzio è denso a volte sacro, si cela nella saggezza dell'insieme-"

Riccarda Turrina

 

"Parole che ordinatamente si schierano sull'orizzonte dei paesaggi informali"

Davide Francesco Rota

 

Il percorso creativo di Moretto s’incardina sulla tendenza segnica della reiterazione, del segno-scrittura, del segno inteso come gesto e come perentoria affermazione del sé attivo sul supporto. In tal senso se i fondamenti teorici e culturali di tale operazione non possono non richiamare, in senso lato, l’ascendenza di matrici espressive indebitate con l’informale e con l’arcipelago frastagliato della scrittura visiva, gli esiti raggiunti perseguono un’interessante e originale modulazione.
Salvatore 

Enrico Anselmi

 

Per addentrarsi nei meandri del lavoro di Elisabetta Moretto centrato sul problema linguaggio – scrittura rinuncio a priori a servirmi dei codici semiologici (tanto di moda) proprio per non accavallare un gergo a un lavoro che si definisce da se stesso, e pretende semmai una verifica e un inquadramento. Chi adopera un simile linguaggio conclude di solito confondendo le carte: infatti Moretto ha certo dei compagni di strada e sicuramente dei padri, ma il suo lavoro è cristallino.

Giuseppe Catalani

 

 

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Heinz Lastei

Heinz Lastei

Karl Heinz Lastei
cellulare: 3355494730
mail: info@heinzlastei.eu
sito: www.heinzlastei.eu

Il pittore Heinz Lastei nasce a Merano nel 1950. Dipinge su tele con colori ad olio, usando una tecnica molto fine. Spesso unisce natura e architettura con dettagli surrealistici che spiegano i suoi pensieri ed idee. Temi e titoli sono visionari, e vengono letti nelle opere stesse. Heinz Lastei presenta temi che suscitano il suo interesse giocando con elementi critici e cinici. Dopo un lungo periodo passato in Germania dal 1981 al 1990 entra nel mondo della pubblicità nel 1992 e nel 2001 fonda la ditta SchriftArt. Nel 2014 cede SchriftArt ai fratelli De Nardo e si dedica di nuovo al suo sogno a "dipingere".

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Paolo de Polo

Paolo de Polo

PAOLO DE POLO
Nato nel 1943, Termina nel 1971 l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Frequenta i corsi di pittura con Bruno Saetti e di grafica con Battistoni e Guadagnino. Lo stesso anno riceve, dal Centro Internazionale dell'Arte di Roma,il premio acquisto dell'Accademia di San Luca riservato agli allievi delle Accademie. De Polo si dedica quasi esclusivamente alla grafica: disegno e incisione con particolare interesse per la tecnica del bulino.
Segnalato sul catalogo Bolaffi dell'incisione già dal 1984-- presente nella storia dell'Incisione Moderna curata dal prof Paolo Bellini 1985. Numerose le mostre personali e le partecipazioni Biennali di Incisione. Vive e lavora Bolzano

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Roberto Montagnini

Roberto Montagnini

Roberto Montagnini
cellulare 3395818195
mail robertomontagnini19@gmail.com

 

BIOGRAFIA

Pittore e scultore, nato a Bolzano il 19.06.1946. Autodidatta, aderisce all’Associazione Coordinamento d’arte La Goccia. Ha esposto: Egna, Arco (TN), Laives, Verona, Merano, Bolzano, Agna (PD), Berna (SVIZZERA), Trento, Villa Lagarina (TN), Cagnò (TN). Risiede e lavora in Via Claudia Augusta 26 39100 Bolzano

Il colore, mare dentro 2020

L'approccio multimaterico è interessante anche dal punto di vista di nuove scoperte nel labirinto linguistico del colore. Mario Cossali

 

UP & DOWN 2019 

Roberto Montagnini, pittore e scultore, vive e lavora a Bolzano.
Formatosi come autodidatta, fortemente attratto dalla passione per ogni forma d’arte, aderisce all’Associazione Coordinamento d’arte La Goccia, esponendo in diverse città, in regione e fuori regione, in Veneto e in Svizzera.
Da una pittura più legata all’espressione materica e dalle forme soprattutto astratte, sempre però caratterizzate da un lirismo e da una tendenza allo sguardo interiore, approda, nelle sue ultime opere, al bianco e nero che, dai toni e dai contenuti diversi, più drammatici, e maggiormente sentiti, presentate per la prima volta in questa edizione di UP & DOWN 2019.
Predomina qui il tema della follia, intesa nelle sue varie manifestazioni, attraverso un approfondito studio di Montagnini per la filosofia, quale arte del pensiero per eccellenza, centro del suo interesse, della sua ricerca e della sua opera, che qui si evolve in proposte del tutto nuove.
Ad essere indagato è soprattutto l’Uomo, di cui è messa a fuoco l’interiorità, l’anima, attraverso toni drammatici e molto coinvolgenti.
Nelle grandi tele, in cui lavora prevalentemente sulla fotografia, il bianco e nero assume forti contrasti, espressione esso stesso, prima ancora del soggetto, di una follia e di una tragedia interiore, dove l’umanità intera, nella sofferenza, cerca una via che la allevi dalla solitudine, alla ricerca di un cammino possibile, o anche solo di un passo verso la speranza. Tema non solo intrinseco a ognuno, spesso legato anche a una dimensione d’inconsapevolezza, ma drammaticamente attuale dentro una tragedia ormai epocale che si riassume proprio nel cammino verso qualcosa di diverso, di migliore, di salvezza e di pace. Il passato dovrebbe servire da ponte verso il futuro, in un movimento lento ma sicuro nel raggiungere una meta, sia soggettiva che collettiva, una pace interiore, la libertà, una linea di vita nuova, un equilibrio pacificatore e stabile.
Nelle opere presenti in mostra Montagnini coglie dettagli di immagini che colpiscono in primis la sua anima, per rielaborali e assemblarli poi sulla grande dimensione.
Questo nuovo percorso dell’artista è uno scatto in avanti coraggioso, che compie spinto anche dal tema del viaggio compiuto o da compiere nella sfera più intima dell’individuo.
L’Uomo,di norma, viene spontaneamente pensato come soggetto caratterizzato dal colore, ma sapersi guardare dentro, fino in fondo, significa per l’artista entrare nel bianco e nero, nella voglia e nel rischio di sondare la propria psiche, unica e irripetibile in ogni individuo, che Montagnini considera come materia primordiale, la cui etimologia si riconduce proprio all’idea del ‘soffio’, cioè del respiro vitale.
A seconda di come la psiche, l’esperienza di sé, si muove, può trasformarsi in tragica follia, con tutte le conseguenze di privazione della propria vita; se viceversa viene elaborata, attraverso un faticoso cammino interiore, può anche diventare una sorta di indefinibile follia positiva, trasformandosi in essenza creativa, in esplorazione di un mondo ‘altro’, sviluppandosi così in una sopravvivenza che si affranca dall’abbandono.
Le opere in mostra offrono l’occasione di comprendere maggiormente quel file rouge legato al suo interesse convinto per l’esistenzialismo, inteso come Umanità caratterizzata dalla precarietà e dall’irripetibilità che l’ha sempre inevitabilmente accompagnata, finora espressa ed esposta da Montagnini solo in brani parziali.
Uomini, Donne, Natura spezzati, sguardi dentro finestre o in una caverna che ci porta col pensiero direttamente a Platone. In essi scorgiamo, o intravvediamo immagini drammatiche, una persona sola dal capo reclinato, un viso angosciato dietro una cella, ma con uno sguardo anche di sfida, cui ci appelliamo, solitudini immense, enorme malinconia o immagini forti in cui vedere tragicamente, in un sentito omaggio a Salgado, la sofferenza compiuta e intera di un’umanità in fila, in un viaggio di dolore, anche fisico.
Infine, sempre riportati sul grande formato, tre pezzi che l’artista immagina come muri, unico accenno di colore in mostra, concepiti come un pensiero rivolto ad Alda Merini, poetessa che ben incarna nei suoi versi la poesia tagliente del Novecento, che pone al centro gli esclusi e gli emarginati, nella quotidiana fatica del vivere.

Paola Bassetti

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Jette Christiansen

Jette Christiansen

Biografia Jette Christiansen: Nata in Danimarca, Jette Christiansen ha trascorso otto anni a Vienna, dove ha svolto studi medici e di interior design. Dopo il matrimonio nel 1970 si è trasferita in Alto Adige, dove vive ed opera. Ha lavorato per molti anni nell'ambito dell’educazione degli adulti, ha una formazione in servizi medico-sociali, ha lavorato a lungo nella sanità pubblica. Solo più tardi (dal 1987) ha sviluppato la sua vera vocazione di pittrice conseguendo l'attuale padronanza. Suo maestro è stato il conosciuto pittore altoatesino Gotthard Bonell

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Livia Zottola

Livia Zottola

Livia Zottola è nata a Lecce nel 1933, ma è vissuta tutta la vita in Alto Adige; dal 1949 risiede a Bolzano.

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Ferruccio Righi

Ferruccio Righi

Ferruccio Righi:
nato a Bolzano il 1 novembre 1946, dove tuttora risiede.

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Celestina Avanzini

Celestina Avanzini

Celestina Avanzini è nata a Parma nel 1947.

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Elisabetta Vazzoler

Elisabetta Vazzoler

Elisabetta Vazzoler, nata a Treviso nel 1967, vive e lavora a Bolzano.

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Daniela Colle

Daniela Colle

Daniela Colle
Nata a Bolzano 26.01.1967
Residenza: via San Quirino, 25/D, 39100 Bolzano
cell. 328/2756156

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Raimund Prinoth

Raimund Prinoth

Raimund Prinoth
Nato a Bolzano il 28 maggio 1948
Residente a Renon
Atelier, Bolzano via Bottai n. 20
Cell.: 3408610504
Email: raimund.prinoth@gmail.com

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Giovanna da Por

Giovanna da Por

GIOVANNA DA POR

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Marco Lobos

Marco Lobos

Marco Lobos
cellulare: 3392232000
mail: marco.lobos.hans@gmail.com
sito: www.marcoloboshans.wordpress.com

Nato a Santiago del Cile, Cile, 1961. Dal 1983 al 1987 collabora come muralista all´allestimento di mostre con la cooperativa culturale “Aucan” a Bologna, diretta dalla pittrice Gabriella Illino (esule cilena). Dal 1988 al 1990 coordina - organizza eventi e mostre nel centro culturale - artistico“La Fabbrika” (Bo) e nel periodo dal 1992 al ’97 espone, allestisce e organizza eventi, installazioni e mostre nel laboratorio “Irnerio 53”, sempre a Bologna. A Grosseto (1983) dipinge i murales “Latinoamerica” e “La fame nel mondo”, a Orsogna (Ch 1986) dipinge il murale “La pace sempre”.
Nel 1997 consegue il diploma dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, nel corso di pittura di Concetto Pozzati, con voto 108/110 e nello stesso anno si trasferisce a Bolzano dove vive e lavora come insegnante di Arte e Immagine e di Storia dell’Arte. Negli anni successivi partecipa a diverse mostre collettive fra cui “El color latino” (Bologna, 2001), “Guerrieri del cuore” (Bolzano,2002). Nel 2004 conclude un master per l´abilitazione all´insegnamento di ambito artistico visivo presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Porta avanti numerosi progetti con le classi dellescuole medie come “Un parco a natale” (Bolzano, 2010), il murale “Omaggio a Keith Haring” nella galleria degli artisti in piazza Domenicani a Bolzano (2011). Dal 2013 a oggi espone in mostre collettive e personali dell’Associazione degli Artisti di Bolzano.

 

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Giuliana de Metri

Giuliana de Metri

Giuliana DE METRI
nata a Bolzano dove vive e lavora.
 

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Daniela Armani

Daniela Armani

ARMANI DANIELA
cellulare: 3924670089
mail: daniela.armani@email.it


Nata a Bolzano nel 1951. Da sempre ha amato l'arte. Da più di 20 anni si dedica con passione alla pittura, ha sperimentato l'acquerello, l'acrilico, olio e attualmente con terre e tecniche miste. Desidera sempre sperimentare colori, sfumature, poi lavorare con le dita.  La sua pittura istintiva e incisiva è caratterizzata da forme geometriche che esplodono in primo piano, ma che lasciano intravedere  dei viaggi surreali nella fantasia e nel mistero. 

Il colore, mare dentro, 2020

Ci troviamo di fronte ad una pittura che avvia una coraggiosa indagine linguistica del colore con il colore stesso alla ricerca di nuove rivelazioni. Mario Cossali

UP&DOWN 2019

Daniela Armani vive e lavora a Bolzano. Da sempre interessata al mondo dell’arte, si cimenta con la pittura già da giovanissima come autodidatta, senza abbandonarla più, prediligendo via via forme maggiormente legate all’astrazione attraverso un appassionato studio del colore, aspetto profondamente introiettato, che non abbandona più.
Come una parte del titolo suggerisce, in mostra sono presenti soggetti legati al mondo urbano, a città dall’aspetto vero e fantastico insieme, fuse in modo surreale e dagli andamenti irregolari, diagonali o curvilinei, a seconda del peso cromatico che di volta in volta assumono.
Già presente con le sue visioni architettoniche in diverse mostre personali e collettive, Daniela Armani elabora qui una proposta dallo sviluppo imprevisto, riuscendo a dare un nuovo volto a ciò che da anni ama dipingere.
Gli spaccati di città che offre evocano spazi monumentali che, sin da bambina, come lei stessa racconta, siano essi stati costruzioni antiche, colonnati, archi e torri o architetture contemporanee dagli spigoli vivi e dalle forme sintetiche, sempre hanno colpito la sua fantasia quali misteri che l’uomo, così piccolo al loro cospetto, abbia potuto persino concepire oltre che realizzare.
Possiamo definirlo un vero e proprio imprinting che plasma il suo lavoro degli ultimi anni e che di queste forti impressioni riassume spezzoni che monta in modo ideale come a voler realizzare un cortometraggio che non ha un inizio né una fine.
Il risultato è forte e incantevole al contempo. La forza è tutta nel colore che ha sempre sperimentato nelle sue ampie possibilità, scegliendo qui cromie accese e a contrasto.
La particolare tecnica però, che prevede l’uso di polveri murali che lei mescola a colle, cui aggiunge dettagli a gessetto che lavora con la stecca per definire i campi e infine con le dita per sfumare e ammorbidire, le permette di raggiungere un effetto di setosa morbidezza assente nella produzione precedente, più strutturata e definita nelle linee costruttive.
Tra le campiture è possibile scorgere geometrie minimali, quasi astrazioni di misteri o piccoli sogni che abitano gli spazi nascosti o s’intravvedono nei pertugi, stimolando la curiosità dello spettatore, invitandolo in una dimensione onirica.
L’aspetto più lieve e sfumato degli spazi e dei tratti di città che Daniela Armani ci offre, unito alla realizzazione su grandi teli bianchi, rendono il lavoro qui presentato più evanescente e dalla percezione più leggera dove, unici punti fermi, restano i tagli di luce che danno un ordine visivo, pur non togliendo il piacevole mistero e suggestione che le avvolge.
Al piano interrato (dal 16 luglio) Armani propone due grandi tele, sempre di soggetto urbano, tra cui una sperimentale e di grande impatto in bianco e nero, con quattro grandi dettagli dal risultato astraente eseguiti dal fotografo Paolo Valente – progetto IAD-Innovation art design, stampati su supporto metallico, dal risultato accattivante.

Paola Bassetti Carlini

 

 

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Franca Valenti

Franca Valenti

Residente in via V. Veneto, 56
I - 39100 Bolzano
Tel.: (+39) 338 5641589

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