Gianfranco Massimi

 

Nato a Bolzano il 10/12/1951
Residente a Bolzano in via Castel Roncolo 2/5
Tel.: 0471 914615 - Cell.: 347 9982512
Email: pallina.massimi@alice.it

GIANFRANCO MASSIMI

Nato a Bolzano il 10/12/1951 e ivi vissuto fino al 1975. Trasferitosi a Venezia, si è dedicato allo studio e alla pratica dell’arte musicale (chitarra classica) e della composizione e contemporaneamente, come autodidatta, all’arte della pittura. Tornato definitivamente nella sua città natale nel 1989, ha intensificato la sua attività pittorica esponendo le sue opere, di ispirazione musicale, letteraria, ma soprattutto filosofica, in oltre quaranta mostre personali e collettive in Italia e all’estero, tendendo sempre più allafusionedelle arti e dedicandosi con successo anche alla poesia.Latecnicausata nelle sue opere, dopo i primi tempi di pittura ad acquerello, olio o tecnica mista, è stata sostituita ormai da molti anni dall’acrilico su tela.

Vive attualmente a Bolzano in via Castel Roncolo 2/5.

Tel: 0471914615 – cell: 3479982512 

E-mail:pallina.massimi@alice.it

 

MOSTRE

Collettive
1986 - “70aMostra Collettiva ‘BEVILACQUA LA MASA’” - Piazza San Marco - Venezia
1989 - “NUOVE FIGURAZIONI” - Galleria Domenicani - Bolzano
1991 - “IMMAGINI SOSPESE” - Chiostro dei Domenicani - Bolzano
1992 - “ART AGAINST AIDS” - Castel Mareccio - Bolzano
1993 - “PANORAMA & PANORAMA” - Galleria Klemens Gasser - Bolzano
1994 - “ARTE FIAT 94” - Fiat Centralauto - Bolzano
1994 - “PREMIO INTERNAZIONALE CITTÀ DI LAIVES” - Aula Magna - Laives (BZ)
1996 - “PRESENT” - Art Forum Gallery - p.zza Duomo - Merano (BZ)
1998 - “DIPINTI MODERNI” - Sala Civica - Merano (BZ)
1998 - a cura dell’Associazione degli Artisti - Galleria d’Arte Castel Velturno - Velturno (BZ)
2000 - a cura dall’Associazione degli Artisti - Castel Mareccio - Bolzano
2000 - “WORLD FESTIVAL OF ART ON PAPER” – Kran - Slovenia
2002 - “SATURA LANX” - Centro Culturale Claudio Trevi - Bolzano
2010 - “LA GIOIA DEL MOVIMENTO” - Teatro Cristallo – Bolzano
2011 - “MODULI 2011” (ambiente - lavoro) - Galleria Civica – Bolzano
2012 - “MODULI 2012” - L’IMPROVVISAZIONE - La gioia e l’azzardo - Galleria Civica – Bolzano
2013 - “COLLETTIVA 2013” - Galleria Piazza Domenicani 23 – Bolzano
2015 - “IMMAGINARIO ASTRATTO” - Galleria Arttime – Udine
2016 - “SPOLETO INTERNATIONAL ART FAIR” - Spoleto
2016 - “SPOLETO ARTE incontra VENEZIA” a cura del Prof. Vittorio Sgarbi - Palazzo Giustinian Faccanon - S. Marco 5016 - Venezia
2016 - “VISIONI di AMANDA LEAR” a cura del Prof. V. Sgarbi - Museo Fondazione V. Crocetti – Roma
2016 - “MIAMI meets MILANO” con il contributo di: Vittorio Sgarbi, Josè Dalì, Console Generale d’Italia, Sindaci di Miami e Milano e numerose altre importanti personalità
2017 - “RIFLESSIONI CONTEMPORANEE” - presentata da V. Sgarbi - Milano Art Gallery
2018 - “SENSACIONES N. 1” - BCM Art Gallery - Barcellona

Personali

1978 - “DESCRIZIONE DI UNA BATTAGLIA” - Galleria 'F. Carena' Mestre - Venezia
1983 - “DAL RITRATTO ALL'IMMAGINE MENTALE” - Galleria Leonardo da Vinci - Bolzano
1991 - “FRAMMENTI FILOSOFICI” - Sala Capitolare dei Domenicani - Bolzano
1992 - “IMMAGINE E COSCIENZA” - Sala Capitolare dei Domenicani - Bolzano
1993 - “IL SUONO SI FA IMMAGINE” - Sala Capitolare dei Domenicani - Bolzano
1994 - (con Enzo Braito) - Sala Capitolare dei Domenicani - Bolzano
1995 - “L’IMMAGINE COME MITO E REALTA’ DELL’IMMAGINARIO” - Galleria Civica di Bolzano
1996 - “LA BUONA TERRA” (La difficoltà di esistere) - Saletta d’Arte “Vincent Van Gogh” - Bolzano
2004 - Mostra antologica per tendenze - Galleria d’Arte Modigliani –Milano
2004 - “...comme le Juif errant et comme les apôtres...” (C. Baudelaire) - Pollock Art Gallery - Bolzano
2014 - “L’INCONSCIO EMOTIVO” - Galleria Piazza Domenicani 23 - Bolzano

NOTE CRITICHE

L’opera di Gianfranco Massimi, che si svolge tra pittura, poesia e musica (molto forte l’origine musicale di certe tele, anche proprio nel senso di un’”armonia mundi” intuita - presentita), che quindi non si esaurisce nella pittura ma la considera come un mezzo, un vettore, ma non un fine in sé, si compie “cum ira et studio”, sotto il segno di una colta inquietudine, ponendosi sempre come work in progress, mai come opera finita, conclusa.

L’acribia del ricercare porta al segno, anzi alla pluralità di segni – ovviamente – sempre aperta e “perfettibile”. E’ nello studio cromatico, che mi sembra aver raggiunto, specie negli ultimi tempi, esiti notevoli; ma anche nella forma – segno, anzi in quello stadio che non è più caratterizzato dallo stacco tra queste due dimensioni, dove cioè il colore si fa forma e la forma diviene colore.

E se un tempo dominava il colore carico, pregnante, oggi questo rimane, ma accanto a dimensioni “altre”, alla capacità ormai pienamente raggiunta di usare le sfumature, le tonalità chiare ma anche “ambigue”, i mezzi toni, in genere tutte le forme cromatiche intermedie, di confine. Un confine tra “realtà” e “immaginario”, certo, ma anche tra “figurazione” e “informale” (sono definizioni, in definitiva, destinate peraltro a rimanere tali, senza che si riesca mai a chiarirle completamente).

Eugen Galasso

 

«Nel dramma delle arti, la natura è un personaggio che appare sotto mille maschere» scriveva nel 1932 Paul Valéry introducendo un saggio dedicato a Corot. Parole che per certi versi sembrano riverberare anche nelle tele proposte da Gianfranco Massimi, dove il carattere ambiguo di una natura sulla quale si riversano le tensioni espressive dell’uomo diventa risorsa ed ostacolo, nemica e complice, semplicità e complessità, materia ed ideale.

Il segno si fa struttura e colore: un gesto che incarna la materia-colore fino a rendersi organico nei confronti dell’immagine.

Nella pittura di Massimi si manifesta una sorta di ansia di bruciare il tempo; un’ansia che si fa brulicante in distinzione capace di “aprire” il limite stesso dell’immagine, dissolvendone la forma, per renderla esperienza aperta dello spazio.

Forse non c’è più quel tentativo-comune a gran parte dell’esperienza “informale” italiana degli anni Cinquanta e Sessanta – di conferire verità all’immagine attraverso il ricorso al sentimento dell’organico. Forse, piuttosto, in queste opere si agita quel “dramma delle trasformazioni” per rimanere sempre alle parole di Valery, in cui si consuma il sentimento dell’esistenza, che in un medesimo tempo fiorisce ed avvizzisce, si potenzia e si dissolve. 

Bruno Bandini

 

La struttura dei suoi dipinti, sia nel segno che nei valori cromatici, lascia trasparire un concentrato di sofferenza. Il suo linguaggio artistico sembra inteso a rappresentare drammaticamente contesti immaginati o vissuti di persona.

Non so molto della vita di Gianfranco, ma leggendo le sue opere avverto una certa rabbia che in qualche modo diventa liberatoria. Ancor più interessante, il fatto che egli si esprima in modalità informale, utilizzando gestualità che incidono (feriscono) la tela e tonalità scure che la percorrono esplodendo in sgocciolamenti pollockiani. Questa, in generale, l'impronta di ciascun quadro.

Gianfranco espande sé stesso nell'opera e la connota di umori. Sono metafore di un'ansia pulsante, in cui peraltro convivono, occultate, tracce di figurazione: pochi contorni evocano memorie che si agitano sotto i tanti strati oscuri tra le notti del suo "territorio".

Severino Perelda

 

… Hinter einer chromatischen Welt voller bewegter Farbwolken und –ballungen, die in steter Veränderung zu sein scheinen, blitzen im Vordergrund helle, weiße Zeichen auf, Geheimschriften, Denksprüche oder Hoffnungszeilen, die dem Chaotischen oder Absurden wohl Einhalt gebieten sollen.

In manchen Bildern wird die Malschicht abgeschabt oder eingeritzt, was der Komposition Spontaneität und Dynamik verleiht. – Gianfranco Massimi ist Mahler, Dichter und Philosoph, „Gnostiker“ (nach E. Galasso), wohl deshalb gehen seine malerischen Kompositionen oft über das „Verständliche“ hinaus, bewegen sich in phantastischen Räumen, die voll sind von Bewegungen und Turbolenzen, von chromatischen Kadenzen und mystischen Zeichen.

Josef Unterer

 

<Ci sono pittori che dipingono il sole come una macchia gialla, ma ce ne sono altri che, grazie 

alla loro arte e intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole> (Pablo Picasso). La pittura di Gianfranco Massimi affonda le sue radici in un estro eclettico, che trova sostegno nell’intuizione, nella visionarietà fantastica e onirica, in visioni reali traslate nell’irrealtà. Lo stile personalizzato, sempre ben misurato e composto, riesce a valorizzare al meglio ricordi, emozioni e suggestioni immaginifiche, individuando giochi di colore, di luce, di addensamenti materici, di contrasti tonali, di volumi plastici. E’ una pittura densa e pregnante di valori espressivi e dettata da accorato e vivo trasporto. Il ricorso all’utilizzo di componenti cromatici, che rafforzano la componente luminosa, evidenzia una ricerca studiata della luce, intesa come potente campo energetico e come fonte e sorgente di vitalità dinamica. Le sfumature e le differenze tonali aumentano la dimensione enigmatica, generano una vaghezza interpretativa e attraggono lo sguardo curioso del fruitore.

La concretezza del gesto creativo, sicuro e deciso, definisce la maturità artistica consapevole. La sintesi perfetta in cui si qualifica il suo lavoro, mette insieme e accorpa la dimensione della memoria progettuale con quella istintuale. E’ un creatore di storie astratte e palpabili, in cui inserisce riflessi esistenziali, canalizzando la spinta interiore e il desiderio di rivelare e condividere stati d’animo e sentimenti. Il flusso di contenuto subliminale apre la porta agli angoli più intimi. La tavolozza colorata diventa una preziosa e fondamentale alleata e confidente, per trasportare tutto l’apparato simbolico dentro la narrazione. Il colore viene applicato in più strati con volute sovrapposizioni, generando una particolare coesione visionaria e producendo un equilibrio d’insieme bilanciato e proporzionato di spazi e di volumi. Le scene dinamiche sono libere e si dilatano in immagini, che escono dall’opera e avvolgono l’osservatore in un flusso speciale in continua trasformazione visiva. La sferzante carica emotiva sprigionata dalle rappresentazioni corrisponde all’intento di lasciare una traccia subito individuabile, per mettersi in contatto diretto con chi guarda, in nome di un’arte mai passiva, mai statica, mai ripetitiva, mai scontata e mai puramente decorativa, ma sempre indirizzata a raggiungere traguardi sociali superiori e a muovere reazioni spontanee e genuine.

Elena Gollini

 

 

Gianfranco Massimi è presente come “Pittore di copertina” nella rivista ADIGE PANORAMA del dicembre 1983.

 

E’ inoltre presente nei seguenti 

 

CATALOGHI

- 70° Mostra Collettiva COMUNE DI VENEZIA – FONDAZIONE BEVILACQUA LA MASA 

(dicembre 1985 - gennaio 1986)

 

- MOSTRA 2 - CASTEL VELTURNO (Prov. Autonoma di Bolzano - Ripartizione Scuola e

Cultura) – 1998

 

- WORLD FESTIVAL of ART on PAPER Kranj, (Slovenia) – 2000

 

- SPOLETO ART FESTIVAL – 2016

 

- SPOLETO ARTE incontra VENEZIA (a cura di Vittorio Sgarbi) – 2016

 

- MIAMI meets MILANO (con il contributo di Vittorio Sgarbi e di numerose altre personalità del mondo artistico e politico) – 2016

 

- Mostra Collettiva RIFLESSIONI CONTEMPORANEE - MILANO ART GALLERY presentata da Vittorio Sgarbi – 2017

 

- FESTIVAL DELL’ARTE - (con il contributo del critico d’arte Vittorio Sgarbi e della curatrice d’arte Elena Gollini) - MILANO ART GALLERY – 2017

 

- NEW ARTISTS 2017 (Catalogo degli Artisti Contemporanei)

 

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